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La vita di un talento naturale
Leonardo nasce a Vinci sabato 15 aprile 1452 verso le undici di sera, figlio “spurio” del notaio ser Piero e di una popolana di nome Caterina, della quale poco si conosce con certezza. L’atto di nascita è registrato dal nonno paterno, Antonio da Vinci. Leonardo trascorre l’infanzia in campagna osservando la natura in compagnia dello zio Francesco, a casa del nonno paterno poiché il padre è sempre in viaggio per Firenze. Leonardo ha almeno dodici fratellastri. Giorgio Vasari, biografo di Leonardo, accenna in modo molto vago alla prima educazione artistica a Vinci, infatti non sappiamo se sapesse già disegnare oppure avesse preso lezioni da qualcuno.
Nel 1469, a soli 17 anni va a Firenze nella multiforme bottega di Andrea Verrocchio. Tanti sono i capolavori da lui dipinti. Nel 1473 dipinge la sua prima opera datata: “Paesaggio della vallata dell’Arno”. Dopo cinque anni riceve un incarico per un’opera non finita.
Nel 1482 arriva alla corte sforzesca, mandato da Lorenzo il Magnifico, per una gara musicale alla quale si presenta cantando rime da lui composte, accompagnato da uno strumento musicale da lui ideato e costruito.
Alla corte di Ludovico il Moro (anch’esso classe 1452), Leonardo riceve, tra i primi incarichi, quello di studiare un sistema che colleghi Milano al lago di Como, diventando così una specie di sovraintendente delle acque, che comprendono fiumi, navigli (cioè i tratti navigabili), i fossi, le sorgenti pubbliche e private.
Studia e crea opere di ingegneria idraulica, crea apparati effimeri, per feste e spettacoli e decora la Sala delle Asse nel castello. Nel 1483 stipula il contratto per la “Vergine delle rocce”, primo grande capolavoro milanese, nel 1498 consegna il Cenacolo e nel 1499 da Milano, invasa dai francesi, parte per Mantova, Venezia, Roma e Firenze.
A Firenze Leonardo è più interessato alle ricerche tecnico-scientifiche che all’arte. Tuttavia esegue opere molo importanti per l’arte, come gli studi per i dipinti “Leda col cigno” e “La battaglia di Anghiari”. Nel 1503 inizia la Gioconda, conosciuta anche come Monna Lisa, forse il ritratto di Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo.
Nel 1506, quando sta ancora lavorando a questo grandioso dipinto, Leonardo lascia Firenze e torna a Milano. In questi anni Leonardo lavora a studi anatomici, praticando anche la dissezione dei cadaveri per capire meglio il corpo umano.
Nel 1513 Leonardo si trasferisce a Roma ma non è molto soddisfatto, ci sono molti altri artisti e c’è molta
concorrenza.
Nel 1517 accetta la proposta fatta da re Francesco I di trasferirsi in Francia al suo servizio dove vive a Clos Lucé (Cloux) vicino al castello d’Amboise. È proprio a Francesco I che vende la Gioconda per quattromila scudi d’oro (due anni dello stipendio normale di Leonardo).
Il Maestro muore nel 1519, a 67 anni, il giorno 2 maggio ed è sepolto nella città di Amboise, in Francia. Tutti i suoi manoscritti sono lasciati in eredità a Francesco Melzi, pittore italiano pupillo di Leonardo. Purtroppo oggi possediamo solo un quinto del materiale originario.
ALCUNI CAPOLAVORI
- Annunciazione, Galleria degli Uffizi – Firenze, (98 x 217cm)
- Autoritratto, Musei Reali – Torino, (33,5 × 21,6 cm)
- Battesimo di Cristo, Galleria degli Uffizi – Firenze, (177 × 151 cm)
- Belle Ferronière, Louvre – Parigi, (63 x 45 cm)
- Cenacolo, Santa Maria delle Grazie – Milano, (460 x 880) cm
- Dama con l’ermellino, Museo Nazionale – Cracovia, (54,8 x 40,3 cm)
- Gioconda, Louvre – Parigi, (77 x 53 cm)
- Madonna Benois, Museo dell’Ermitage – San Pietroburgo, (48 x 31 cm)
- Madonna del garofano, Alte Pinakothek – Monaco di Baviera (62 x 47,5 cm)
- Madonna Litta, Museo dell'Ermitage – San Pietroburgo, (42 x 33 cm)
- Paesaggio della vallata dell’Arno, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, Galleria degli Uffizi – Firenze, (19 x 28,5 cm)
- San Gerolamo, Pinacoteca Vaticana – Città del Vaticano, (103 x 75 cm)
- San Giovanni Battista, Louvre – Parigi, (69 x 57 cm)
- Sant'Anna, la Vergine e il Bambino con l'agnellino, Louvre – Parigi, (168 x 130 cm)
- Studi di due teste di soldati per la Battaglia di Anghiari, Palazzo Vecchio – Firenze, (42,8 x 57,7 cm)
- Uomo Vitruviano, Gallerie dell'Accademia – Venezia, (34 x 24 cm)
- Vergine delle rocce, Louvre – Parigi, (199 x 122 cm)
I CODICI
Presso la Biblioteca Reale di Torino posiamo osservare il “Codice sul volo degli uccelli”, utilizzato per gli studi per la realizzazione di una machina volante. Agli studi sul volo è anche legata un’importante scoperta: quella del “moto a spirale” una delle forze della natura secondo Leonardo.
Il “Codice Atlantico” è conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Il nome “Atlantico” deriva dalle grandi dimensioni dei fogli da cui è composto, simili a quelle di un Atlante.
Codice sul volo degli uccelli
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Studi sulla quadratura del cerchio, Codice Atlantico
Veduta dei Monti Pisani con la Verruca e il punto di osservazione verso Cascina, Codice di Madrid II
Il “Codice Arundel” ha come argomento principale la matematica. Una curiosità è che in questo codice si trova una nota presa da Leonardo circa la morte del proprio padre
(9 luglio 1504).
Ci sono poi i “Codici di Madrid” ritrovati per caso nella biblioteca delle città nel 1966.
Apparato respiratorio per palombari, Codice Arundel
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